Novità nel Green Public Procurement per la ristorazione nella Pubblica Amministrazione  

Novità per la Pubblica Amministrazione in tema di Green Public Procurement: per quanto riguarda le bevande nella ristorazione non sarà più concesso l’utilizzo di acqua e bevande confezionate, sostituito dall’utilizzo di acqua e bevande sfuse. Infatti, nel Collegato Ambientale 2015 (legge 221 del 28 Dicembre 2015) è previsto, all’articolo 18, l’obbligo per le Pubbliche Amministrazioni di inserire nelle specifiche tecniche delle gare di ristorazione quanto già indicato dai CAM, i Criteri Ambientali Minimi della ristorazione del ministero dell’Ambiente e in vigore dal 21 Settembre 2011.

L’eccezione sarà permessa solo in base a specifiche e documentate esigenze tecniche, logistiche e igienico-sanitarie.

Il Collegato Ambientale è anche in linea con la nuova Direttiva sugli Appalti Pubblici 2014/24/UE  (entrata in vigore il 17/4/2014), che ha determinato l’obbligo, entro 24 mesi, di aggiornare il Codice degli Appalti – con un maggior orientamento verso il Green Public Procurement: il principio di base, infatti, è che il costo dei prodotti e dei servizi debba essere riferito non tanto al prezzo di acquisto, ma al costo che il bene ha durante il suo ciclo di vita, il cosiddetto Life Cycle Costing.

Il Green Public Procurement

Il Green Public Procurement (GPP) si riferisce a strumenti di politica ambientale volontari introdotti in ambito europeo o nazionale, finalizzati a favorire lo sviluppo di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale, grazie alla definizione di una strategia di acquisto da parte della Pubblica Amministrazione. Per la Commissione Europea i GPP sono “l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”.

Attraverso i percorsi connessi al GPP, le pubbliche amministrazioni da un lato si impegnano a scegliere (in tutto o in parte) forniture e affidamenti in base a criteri di qualità ambientale e dall’altro a razionalizzare la spesa pubblica, al fine di ridurre eventuali sprechi.

I Criteri Ambientali Minimi

In Italia, per quanto riguarda la ristorazione, i criteri sono stati definiti dalla legge n° 220 del 2011 come segue (Gazzetta Ufficiale n. 220 del 21 settembre 2011):

 5.3 SPECIFICHE TECNICHE DI BASE

5.3.1 Produzione degli alimenti e delle bevande

[…]

Non dovrà essere previsto l’utilizzo di acqua e bevande confezionate, se non per specifiche e documentate esigenze tecniche (logistiche e igienico-sanitarie). Dovrà pertanto essere individuata la soluzione più idonea in base all’utenza e al contesto, prevedendo l’utilizzo di acqua e bevande sfuse: distribuzione di acqua di rete, distribuzione di acqua microfiltrata e bevande alla spina naturali e gassate (da concentrato). La ditta che effettua il servizio di microfiltrazione e distribuzione delle bevande si deve attenere al rispetto di procedure certificate e della normativa vigente in materia e dovrà utilizzare attrezzature che rispondano agli standard di efficienza energetica previsti nel presente documento.

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