Green Public Procurement, gli Acquisti Verdi nella Pubblica Amministrazione: ecco cosa sono

Green Public Procurement: sono gli “acquisti verdi” della Pubblica Amministrazione. Rispondono a una precisa politica, verso lo sviluppo sostenibile, e delineata anche a livello europeo. Il Green Public Procurement è definito dalla Commissione europea come l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita.

Sono quindi strumenti di politica ambientale volti a favorire lo sviluppo dei mercati, dei prodotti e dei servizi a ridotto impatto ambientale, utilizzando quale leva la domanda pubblica.

In Italia gli acquisti verdi sono stati regolamentati tramite il Piano d’Azione Nazionale per gli Acquisti Verdi denominato “Piano d’Azione per la sostenibilità dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione (PAN GPP)”, (Legge n. 296/2006 e il D.M. 11 aprile 2008 (G.U. n. 107 dell’8 maggio 2008) del Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, di concerto con i Ministri dell’Economia e delle Finanze e dello Sviluppo Economico, aggiornato con D.M. 10 aprile 2013 (G. U. n. 102 del 3 maggio 2013). Il PAN GPP fornisce il quadro generale sul Green Public Procurement, definisce degli obiettivi nazionali, identifica le categorie di beni, servizi e lavori di intervento prioritarie per gli impatti ambientali e i volumi di spesa, su cui definire i ‘Criteri Ambientali Minimi’ (CAM).

I “Criteri Ambientali Minimi” (CAM), organizzati per settore, rappresentano il punto di riferimento a livello nazionale in materia di acquisti pubblici verdi utilizzati dalle stazioni appaltanti. Alcuni sono già approvati, altri in via di definizione.

Con D.M. 25 luglio 2011 (G.U. n. 220 del 21 settembre 2011) sono stati adottati i “Criteri Ambientali Minimi” per la Ristorazione collettiva e le derrate alimentari che includono anche la somministrazione di bevande.

Le bevande io bevo rispondono pienamente ai CAM per mense e ristorazione. Le specifiche tecniche richiedono come regola infatti che non debba essere previsto l’utilizzo di acqua e bevande confezionate, ricorrendo invece a bevande sfuse. L’ampia gamma di io bevo garantisce acqua microfiltrata, bevande naturali e gassate e anche linee “slow beverage” che valorizzano le produzioni regionali e, nel caso di succhi esotici, certificati Fairtrade. io bevo garantisce bevande gustose, di qualità, nel rispetto di procedure certificate e della normativa vigente in materia, con una forte riduzione dell’impatto sull’ambiente e… sul portafogli. Contattaci per saperne di più!