Limitare al massimo l’uso di risorse non rinnovabili ed evitare che la Terra divenga un immenso deposito di immondizia. Sono le parole del Papa nell’Enciclica “Laudato Sì”

“Laudato Sì”, l’enciclica del Papa che tratta i temi ambientali, probabilmente sarà uno dei testi più letti del 2015 e – sicuramente – il più interessante per chi ha a cuore la sostenibilità. La sfida urgente sottolineata dal Papa è quella di proteggere la “casa comune”, il Pianeta, attraverso la ricerca di uno “sviluppo sostenibile e integrale”, chiamando tutti a collaborare. Parole che ci piace riprendere e sottolineare, perché sentiamo particolarmente nostre in General Beverage. Veramente tanti i punti trattati. Cogliamo l’occasione per porgere l’attenzione su uno di quelli che a noi sta più a cuore: il tema dei rifiuti.

Proprio la prima tematica affrontata ha ad oggetto: “Inquinamento, rifiuti e cultura dello scarto”. In tale paragrafo le parole del Papa recitano:

“C’è da considerare anche l’inquinamento prodotto dai rifiuti, compresi quelli pericolosi presenti in diversi ambienti. Si producono centinaia di milioni di tonnellate di rifiuti l’anno, molti dei quali non biodegradabili: rifiuti domestici e commerciali, detriti di demolizioni, rifiuti clinici, elettronici o industriali, rifiuti altamente tossici e radioattivi. La terra, nostra casa, sembra trasformarsi sempre più in un immenso deposito di immondizia. In molti luoghi del pianeta, gli anziani ricordano con nostalgia i paesaggi d’altri tempi, che ora appaiono sommersi da spazzatura. […] Non si è ancora riusciti ad adottare un modello circolare di produzione che assicuri risorse per tutti e per le generazioni future, e che richiede di limitare al massimo l’uso delle risorse non rinnovabili, moderare il consumo, massimizzare l’efficienza dello sfruttamento, riutilizzare e riciclare. Affrontare tale questione sarebbe un modo di contrastare la cultura dello scarto che finisce per danneggiare il pianeta intero, ma osserviamo che i progressi in questa direzione sono ancora molto scarsi”.

Prendersi cura del Pianeta è un compito di tutti: cittadini, istituzioni ed aziende. Noi abbiamo sentito forte l’appello del Papa. Concludiamo riprendendo dall’enciclica la riflessione sulla nobiltà dei gesti compiuti nell’avere cura del creato. Il Pianeta è nelle nostre mani. Sta a noi tutti salvaguardarlo.

“È molto nobile assumere il compito di avere cura del creato con piccole azioni quotidiane, ed è meraviglioso che l’educazione sia capace di motivarle fino a dar forma ad uno stile di vita. L’educazione alla responsabilità ambientale può incoraggiare vari comportamenti che hanno un’incidenza diretta e importante nella cura per l’ambiente, come evitare l’uso di materiale plastico o di carta, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, cucinare solo quanto ragionevolmente si potrà mangiare, trattare con cura gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico o condividere un medesimo veicolo tra varie persone, piantare alberi, spegnere le luci inutili, e così via. Tutto ciò fa parte di una creatività generosa e dignitosa, che mostra il meglio dell’essere umano. Riutilizzare qualcosa invece di disfarsene rapidamente, partendo da motivazioni profonde, può essere un atto di amore che esprime la nostra dignità”.

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