Lotta agli sprechi alimentari, buoni propositi per il 2019

Dopo le feste è tempo di buoni propositi per l’anno nuovo. Noi vi parleremo di lotta agli sprechi alimentari nel 2019 sia nelle nostre cucine sia nei ristoranti, passando attraverso il progetto culturale Food Soul, e arrivando a descrivere le dannose conseguenze per il nostro pianeta.

Dopo le vacanze, oltre ad aver preso qualche chilo a causa delle porzioni abbondanti della nonna e di tutti quei pasti con primo, secondo e dolce, la nostra preoccupazione principale è quella di tornare in perfetta forma fisica. Ma non solo! Noi vi parleremo di alcuni buoni propositi per il 2019… e non ci riferiamo alle diete ma alla lotta quotidiana agli sprechi alimentari.

Benché tutte le mamme e le nonne del mondo abbiano l’abitudine di cucinare pasti abbondanti (perché non si può uscire dalle loro case affamati!) questo trend sta leggermente cambiando. In base a recenti studi è emerso infatti che siamo riusciti a fare qualche miglioramento in tal senso; basti pensare che l’indice di cibo sprecato nel 2016 era pari al 3,58%, nel 2017 è calato al 2,30% e nel 2018 sarà sicuramente inferiore. Quindi come dice un cantautore italiano, Brunori Sas, “Ma non sarò tanto stupido da credere che il mondo possa crescere se non parte da me”, per il bene del pianeta è doveroso acquistare il giusto, cercando di utilizzare prima i prodotti a scadenza ravvicinata e consumare porzioni equilibrate. Se dovesse avanzare del cibo, mai buttarlo! Si può sempre organizzare una cena o regalarlo ai più bisognosi.

Come anticipato, il 2018 è stato l’anno della lotta agli sprechi alimentari sia nelle case sia nei ristornati. Lo stesso Massimo Bottura, chef della pluristellata Osteria Francescana, ha lottato a lungo contro questa cattiva abitudine. Il suo pensiero si può riassumere in questa frase: “In un momento in cui nel mondo si costruiscono muri, noi li abbiamo abbattuti”. Ed è passato dalle parole ai fatti, creando un progetto culturale chiamato Food for Soul che ha come obiettivo la diminuzione degli sprechi alimentari. Infatti ha creato il Refettorio Ambrosiano, una mensa per le persone più bisognose, i cui i piatti serviti sono il frutto degli sprechi alimentari di tutti i giorni. In questo luogo ciò che era scarto si trasforma in pietanze cucinate dai più noti chef a livello mondiale. A tal proposito, è doveroso sottolineare che, solo in Europa, circa 50 milioni di tonnellate di frutta e verdura vengono scartate poiché non rientrano nei canoni estetici richiesti dai regolamenti comunitari e dalla grande distribuzione. Che fare? Riappropriarci dei nostri territori, apprezzare i prodotti dei coltivatori locali, scegliere sempre il chilometro zero… e sulle orme di Bottura, ci auguriamo che tanti esponenti della cucina italiana e non solo sappiano diffondere il senso della vera arte culinaria: rendere quegli alimenti più brutti tanto belli da rimanere impressi nella mente delle persone.

Ma lo spreco alimentare non è solo cibo gettato. Non consumare tutto ciò che acquistiamo al supermercato significa anche generare più rifiuti di plastica, con tutte le conseguenze del caso. Dunque tra questi due fenomeni c’è un legame indissolubile: ogni cittadino europeo spreca circa 30 kg di cibo all’anno e con esso finiscono circa 173 kg di plastica nell’ambiente. E se pensiamo che il 37% di tutto il cibo venduto nell’Unione Europea è avvolto nella plastica, è facile giungere a una triste conclusione: da anni continuiamo a scegliere come imballaggio il materiale più difficile da smaltire. Ma impegnandoci quotidianamente contro gli sprechi alimentari possiamo ottenere dei risultati ancora migliori degli ultimi anni! Inauguriamo il 2019 in modo differente!