Trattato sull’Alto Mare e lotta alla plastica: le novità da Nizza

Dal 9 al 13 giugno 2025, a Nizza si è svolta la Terza Conferenza ONU sugli Oceani, un appuntamento cruciale che ha riunito circa 60 capi di Stato e di governo per dialogare sulle soluzioni da adottare per tutelare il mare — da riserva di vita e benessere — ora minacciato da attività umane incontrollate.

  1. Protezione della costa
    L’accordo, negoziato dal 2023, richiede 60 ratifiche per entrare in vigore. A Nizza si è registrata una svolta: 51 paesi, insieme all’UE, si sono impegnati a proteggere aree marine internazionali oltre le 200 miglia costiere, segnalando una significativa avanzata verso la soglia necessaria.
  2. Moratoria sulle estrazioni in profondità
    Altra misura adottata è stata la richiesta di una pausa cautelativa nelle attività di estrazione mineraria dai fondali oceanici: al momento, 37 paesi su 169 membri dell’Autorità Internazionale dei Fondali Marini l’hanno appoggiata.
  3. Stop ai sussidi alla pesca illegale
    Oltre 100 nazioni hanno ratificato accordi mirati a eliminare i contributi che alimentano la pesca eccessiva, illegale o non regolamentata.
  4. Plastic free globale
    Oltre 90 Paesi, guidati dalla Francia, hanno sostenuto l’idea di un trattato internazionale giuridicamente vincolante contro l’inquinamento da plastica. Si tratterebbe di normative più rigide, anche sui prodotti chimici connessi, per segnare un cambio di passo reale e definitivo – un passo avanti essenziale, ma ancora “il minimo indispensabile” nel commento del WWF.
  5. Finanza blu e governance
    L’Unione Europea ha messo sul tavolo un pacchetto da 1 miliardo di euro attraverso l’European Ocean Pact, che punta a integrare ricerca scientifica, politiche attive per la pesca sostenibile, tutela delle comunità costiere e innovazione oceanica entro il 2030.

Perché tutto ciò riguarda anche noi – e il nostro modo di pensare ai dispenser di acqua e bevande?

  1. Proteggere il mare significa ridurre la plastica che finisce in mare
    Ogni bottiglia o bicchiere monouso rappresenta un potenziale rifiuto che può raggiungere gli oceani. Le soluzioni refill — come quelle che promuove IoBevo — contribuiscono a ridurre questa pressione, anche nel Mediterraneo.
  2. Sostenibilità è anche coerenza territoriale
    L’impegno globale riflette una scelta locale: nel turismo, nell’ospitalità, nella ristorazione collettiva. Le strutture plastic free fanno la differenza, anche nel cambiamento culturale verso un consumo più responsabile.
  3. La lente dei fondali ci aiuta a restare concreti
    Parlare di pesca sostenibile, pesca fantasma, stop ai sussidi dannosi ci aiuta a mettere in relazione le nostre scelte quotidiane con scenari marini meno idealizzati e più urgenti da proteggere.

🟦 Che cosa possiamo fare, noi e le imprese locali
• Sostituire bottiglie monouso con dispenser e refill station
• Comunicare ai clienti il valore di una scelta plastic-free — turisti e ospiti apprezzano sempre più l’impegno ambientale
• Partecipare ai protocolli eco-label per strutture sostenibili
• Collaborare con associazioni e fondazioni locali impegnate nella pulizia delle coste e nella diffusione della conoscenza marina

La conferenza di Nizza ci consegna una panoramica chiara: da un lato, grandi impegni internazionali come il trattato sull’alto mare, la finanza blu, l’inizio di una normativa globale anti-plastica; dall’altro, la responsabilità concreta delle scelte aziendali e personali.

🔁 Se credi in un futuro in cui l’ospitalità e l’ambiente convivono in armonia, seguici, condividi l’articolo e… scegli soluzioni plastic free! Contattaci per maggiori informazioni.

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